Circa 150.000 visitatori attesi, 4.200 espositori presenti di 114 diverse nazionalità e circa 2.500 giornalisti accreditati. Questi i primi numeri della 45ma edizione del Vinitaly, il salone internazionale dedicato ai vini e distillati che si è aperto ieri a Verona. Focus dunque sul settore vinicolo per il quale si spera ancora in una stagione in miglioramento, anche se gli accadimenti internazionali rappresentano una minaccia costante. Uno su tutti l’indebolimento del mercato giapponese, target importante per il comparto del wine che ha contribuito a rendere ancora più instabile lo scenario economico del settore. Ed è proprio al Vinitaly, dove si misurerà il polso del comparto vitivinicolo, che la Fondazione Qualivita e il Ministero delle politiche agricole hanno presentato Anteprima DOP, iniziativa dedicata ai prodotti di qualità del panorama agroalimentare Made in Italy che hanno da poco ottenuto il marchio DOP e IGP. La scelta di Vinitaly come sipario per il primo appuntamento di Anteprima DOP ha significato infatti sottolineare la necessità di fare sistema fra due mondi fino ad oggi separati: quello dell’agroalimentare e quello del vino. Alla luce dell’attuale scenario di crisi economica mondiale, dare vita a un meccanismo di promozione e di commercializzazione  integrato può essere davvero l’unica strada per affrontare nel migliore dei modi il mercato. Ecco perché questi due settori, che fino ad oggi hanno viaggiato su binari paralleli senza mai incontrarsi, devono iniziare a progettare linee comuni di sviluppo anche in considerazione del fatto che dal 2010 il settore dei vini è entrato nel sistema comunitario delle DOP e IGP. Rafforzamento della conoscenza dei marchi, aggregazione dei servizi legati all’export, co-marketing, sono obiettivi facilmente raggiungibili e soprattutto potrebbero abbattere notevolmente i costi aziendali. In un periodo così sarebbe già un bel risultato, visto che la radice comune dei prodotti è la stessa: la terra.