La Commissione Federale del Commercio statunitense ha condannato la Danone al pagamento di 15.9 milioni di euro per aver pubblicato degli annunci pubblicitari ingannevoli. La nota marca madre di prodotti come Activia o DanActive (proprio al centro del ciclone) avrebbe organizzato una campagna promozionale in cui lo yogurt è stato presentato alla stessa stregua di un medicinale. Il prodotto, secondo gli spot, avrebbe potuto curare malattie come il raffreddore ed aumentare le risorse immunitarie dell’organismo. Immediata la risposta delle autorità americane che, dopo opportune verifiche, hanno deciso di bloccare la diffusione della campagna pubblicitaria della Danone e di condannare la multinazionale al pagamento di un’ammenda.

 

La stessa sorte era toccata qualche mese fa alla Nestlè che aveva dovuto togliere dalle confezioni della bibita per bambini Boost Kids Essentials i claims che promettevano effetti benefici sulla salute dei più piccoli. 
Come se non bastasse anche l’EFSA (l’agenzia europea per la sicurezza alimentare) lo scorso marzo aveva bocciato l’80% dei claims pubblicitari controllati.

 

Tanti, troppi casi simili che non possono che farmi pensare…fino a qualche anno fa per promuovere un prodotto si faceva leva sulla Qualità, ora si fanno promesse (peraltro false a quanto pare) di presunti miracoli salutari. L’attenzione dei consumatori su tutto ciò che riguarda la salute è alta ed è per questo che per vendere si fa leva sull’aspetto “benefico “ degli alimenti. Bisognerebbe però ricordare che per apportare dei benefit un prodotto deve essere di Qualità nel vero senso della parola. Sano, controllato, sicuro sì (ed è il minimo direi) ma anche legato a dimensioni come il territorio di produzione, il fattore umano e la cultura e le tradizioni. Perché sapere dove, come, quando e chi ha prodotto ciò che mangiamo equivale ad avere tra le mani una vera e propria carta d’identità del cibo. Se un prodotto risponde a queste caratteristiche è davvero inattaccabile…insomma è davvero di Qualità. Per dirla in due parole questo è il mondo delle Indicazioni Geografiche che, di sicuro, non hanno bisogno di claims miracolosi…di loro, come ho già detto, sappiamo veramente tutto.

 

In allegato è riportato l’articolo sull’argomemento del quotidiano spagnolo “El Pais” uscito il 19.12.2010