Il dibattito annunciato la scorsa settimana sulle nuove normative comunitarie in merito alla qualità dei prodotti alimentari è ufficialmente iniziato con l’incontro dei giorni scorsi fra il Commissario Ciolos, il Presidente Paolo De Castro e le maggiori organizzazioni europee di rappresentanza dei consorzi. L’obbiettivo era chiarire sin da subito due argomenti chiave : la definizione di un ruolo chiaro e preciso dei Consorzi di tutela e la possibilità di regolamentare i volumi produttivi dei consorzi stessi. A supporto di queste richieste si sono pronunciati, non solo Italia e Francia, ma anche un folto gruppo di altri Paesi fra quali Austria, Ungheria e Polonia. Le istanze presentate sono state largamente recepite dal Commissario che ha contestualmente annunciato che il giorno 8 dicembre presenterà ufficialmente il Pacchetto Qualità in Parlamento.
Dopo l’accorpamento del comparto dei vini al sistema delle dop igp e l’enorme aumento di produzioni registrate in Europa negli ultimi anni, l’esigenza di dare dei compiti precisi alle organizzazioni dei produttori è vista da tutti gli attori, come un passaggio fondamentale che garantirà a livello comunitario un sistema omogeneo che sarà utile sia alle imprese, ma anche ai consumatori che si trovano sempre più spesso in carenza di informazioni rispetto agli alimenti.
Infine l’altro tema della programmazione produttiva permetterà invece nel futuro una gestione del mercato a vantaggio delle aziende di settore sempre più ostaggio della GDO e dei continui sbalzi dei consumi alimentari. Uno strumento strategico già sperimentato nel comparto dei formaggi , ma necessario anche agli altri settori che permetterà alle aziende di essere più competitive mantenendo elevata la qualità dei loro prodotti.
Cambiamenti necessari perché determinati dalla rapida evoluzione dei consumi e dei consumatori, a cui i consorzi di tutela dovrebbero prestare più attenzione anche al di fuori delle “beghe” legislative, con un approccio sensibilmente diverso da quello che hanno tenuto fino ad oggi.