Ad un anno dall’Esposizione Universale di Milano il Partito Democratico fa il punto sui temi e sulle riflessioni emersi dal dibattito sul settore agroalimentare post Expo con un Forum specifico che darà ampio spazio alle voci degli agricoltori e degli imprenditori. Uno spazio che testimoni una volta di più come il PD e il Governo – con il Ministro Martina in prima linea – abbiano messo al centro della propria azione i temi dell’agricoltura, dell’agroalimentare e dell’industria di settore con l’obiettivo di costruire un pezzo importante del futuro del Paese intorno a loro.

 

Il nome del Forum Nazionale dell’Agroalimentare, che si terrà a Bologna il 7 maggio è “Generazione Agricola”, e vuole essere evocativo sia della forte esigenza di coinvolgere le giovani generazioni, sia delle necessità di portare contributi innovativi per rilanciare il settore nel lungo periodo.

 

“Il Forum – ha affermato l’On. Sabrina Capozzolo, Responsabile Nazionale Politiche Agricole del Partito Democratico – rappresenta una straordinaria occasione per un confronto politico tra il Partito, i territori, il mondo produttivo del settore; abbiamo pensato di farlo attraverso una serie di discussioni tematiche per tracciare insieme le linee guida delle azioni da mettere in campo dopo lo straordinario successo di Expo. D’altra parte credo che, per rendere davvero efficace l’azione politica e legislativa di cui abbiamo la responsabilità, non si possa prescindere da un confronto diretto e costante con i protagonisti del settore”.

 

Parliamo di futuro, un futuro che tra le urgenze pone il confronto con la nuova generazione di agricoltori da cui stanno arrivando segnali incoraggianti soprattutto in termini di produzioni di idee e di visione nel lungo periodo. Tra i dati più significativi del 2015 agricolo si registra infatti un +12% dei lavoratori under 35 (rispetto al +4% di settore), con oltre 20mila posti di lavoro in più rispetto al 2014: fra imprenditori agricoli, collaboratori familiari e soci di cooperative, i giovani occupati in agricoltura superano le 70mila unità. Questo fenomeno si accompagna agli evidenti segnali di innovazione delle aziende agricole condotte da giovani, che spesso hanno un alto grado di istruzione e utilizzano con competenza strumenti digitali, vengono da “altri mondi” e investono maggiormente nella multifunzionalità: non è un caso, fra l’altro, se negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom di nuovi mestieri in agricoltura.

 

Per supportare questo processo il Mipaaf ha recentemente reso operativo un pacchetto di misure da 160 milioni di euro per l’imprenditoria giovanile: mutui a tasso zero, linee di credito agevolato, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agro-alimentari, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico. Un progetto che punta con decisione a favorire il ricambio generazionale creando nuovi sbocchi occupazionali.

 

Al Forum “Generazione Agricola” si partirà da queste basi nella consapevolezza che il punto di arrivo dell’azione politica è di grande portata e vuole affrontare questioni strutturali come, ad esempio, le crisi, ormai diffuse, della zootecnia da latte e da carne o del settore ortofrutticolo. Le sessioni tematiche saranno undici e, nell’articolarsi, tratteranno questioni sia relative a situazioni contingenti che elementi utili ad un diverso modello di sviluppo come la sostenibilità delle produzioni, la legalità, il ricambio generazionale, lo spreco alimentare e la ricerca. Saranno affrontate le questioni attuali del produttivo nelle sessioni su Reddito e Organizzazione e Tutela del made in Italy, così come in quelle sull’internazionalizzazionee sulle produzioni di Qualità, sulla Politica agricola Comune europea e sulle grandi opportunità del mondo Digitale.

 

Obiettivi ambiziosi nella direzione giusta: creare le condizioni migliori per supportare le aziende del presente, ma con la forte consapevolezza che non esiste futuro se non permettiamo ai nostri giovani di scoprire, scegliere e sviluppare le tante potenzialità che offre l’agricoltura italiana.

 

Mauro Rosati
Direttore Generale Fondazione Qualivita