Secondo uno studio Flabel, nella Ue pochi controlli sul contenuto degli alimenti. Servono nuove regole.

Etichette e consumatori, la storia infinita. Se è vero che i consumatori sorto sempre più alla ricerca di informazioni che possano indirizzarli consapevolmente nelle scelte alimentari, è vero anche che non sempre sono agevolati dalle indicazioni fornite dalle etichette dei prodotti.
Questo è stato finora l’assunto che ha spinto le istituzioni europee ad impegnarsi per elaborare una disciplina stringente e uniforme che imponga l’obbligo di rendere visibili sulle confezioni alimentari le informazioni che riguardano ingredienti, provenienza, uso di additivi, valori nutritivi, indicazioni nutrizionali, ecc. Ora questo assunto sembra capovolgersi, o quantomeno si presta ad ulteriori interpretazioni, secondo quanto emerso dallo studio effettuato da Flabel (Food Labelling to Advance Better Education for Life), un progetto di ricerca finanziato dall Unione europea per 2,8 milioni di euro.
Dopo tre anni e mezzo di lavoro, in cui sono stati coinvolti diversi campioni di consumatori e circa 40.000 prodotti dei 27 Paesi dell Ue, oltre alla Turchia, il Flabel ha concluso che i consumatori sono in grado di leggere le etichette e di ricavarne le giuste informazioni ma spesso non lo fanno per mancanza di tempo o di motivazione.
I risultati rivelano che il tempo dedicato alla lettura dell’etichetta è molto scarso, oscilla tra 25 e 100 millesimi di secondo, il che probabilmente significa che qualcuno la legge, ma qualcuno non la guarda neanche. Nel complesso però ci si sofferma troppo poco per riuscire a catturare i dati che vengono forniti.
La ricerca dimostra inoltre che alcuni fattori possono contribuire a migliorare il livello di attenzione come l’impiego di etichette ben visibili e la presenza di loghi salutistici, e conclude sostenendo l’importanza di sviluppare etichette capaci di attirare l’interesse dei consumatori ed incrementare la motivazione individuale alle scelte.

Consorzio San Daniele chiude il 2011 ancora in attivo
A novembre ha compiuto cinquant’anni ma non li dimostra. Nonostante il suo mezzo secolo di vita, il Consorzio del Prosciutto San Daniele ha una vitalità eccezionale che gli ha permesso di concludere il 2011, annus horribilis per molti settori economici italiani, con l’ennesima serie di dati positivi. Questo straordinario prodotto della salumeria italiana, uno dei distretti agroalimentari italiani di maggior interesse, ha concluso il 2011 con un positivo +7% rispetto al 2010, per un giro d’affari di 340 milioni. Chiediamo quale sia il segreto di questo successo a Mario Emilio Cichetti, direttore del consorzio. «Sono sicuramente la qualità e la cura rigorosa nella produzione. Presso i prosciuttifici avvengono una serie di controlli che escludono il prodotto non idoneo. La selezione è intensa e severa: nel 2011 sono state controllate dall’Istituto autorizzato il 43,8% delle cosce proposte e sul totale della materia prima proposta è stato in media considerato non idoneo l’11,5% della fornitura».

Di iniziative per festeggiare i cinquant’anni ne sono state organizzate parecchie («Grande successo ha riscosso il temporary store nel pieno centro di Milano dal titolo "Due settimane con il San Daniele"») ma altre sono ancora in programma. «Stiano portando avanti – conclude Cichetti il tour nazionale "San Daniele il prosciutto per ogni Pane italiano". Giovedì 8 e venerdì 9 marzo saremo alla Città del gusto a Napoli».

Pagamenti, nuove norme supermercati-produttori

ITALIA – Tra le diverse modifiche effettuate sul cosiddetto "decreto-liberalizzazioni" rientra anche quelle effettuate sull’articolo 62 approvato lo scorso lunedì 27 febbraio dalla Commissione referente Industria del Senato. L’articolo, così come riformato, stabilisce l’obbligo di termini di pagamento precisi nei contratti tra supermercati e produttori di derrate alimentari (30 giorni le derrate agricole e i cibi deteriorabili, 60 giorni gli altri prodotti alimentari). Tali disposizioni avranno efficacia dopo sette mesi dalla legge.

L’oscar Ferretti al lavoro per l’Expo
EXPO – Dante Ferretti a lavoro per Expo 2015. II tre volte premio Oscar è stato ingaggiato per allestire i due viali principali del sito espositivo e un evento straordinario che durerà sei mesi dedicato al tema dell’esposizione, «Nutrire il pianeta energia per la vita». «Siamo orgogliosi per questo ulteriore riconoscimento internazionale a Dante Ferretti ha dichiarato Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 Spa -. Siamo convinti più che mai che Ferretti regalerà a noi e al mondo intero una indimenticabile interpretazione dell’Esposizione Universale».

Grande distribuzione come il «grande fratello»

USA – Il libro di Marion Nestlé dal titolo «What to eat» (cosa mangiare), pubblicato recentemente negli Usa, svela ai consumatori le tecniche usate dalla grande distribuzione americana per spronare gli acquisti. Secondo la Nestlé, nutrizionista, scrittrice e professoressa specializzata sul tema della politica del cibo e delle scelte alimentari, gli strateghi della Gdo programmano tutto ciò che succede tra corsie, banchi e scaffali di un punto di vendita: come si muove, cosa guarda ecosa trascura il consumatore.