Chiusura d’anno anche uno sguardo a ciò che è successo a livello internazionale; un quadro sintetico che ci aiuti a capire meglio le problematiche nazionali e locali. Sicuramente il 2009 sarà ricordato per quella che è stata la più grande crisi finanziaria da dopo la Grande Depressione; ma io ritengo che si possa pensare a questo 2009 anche come all’anno in cui il food e l’agricoltura sono tornati alla ribalta e sono diventati veri e propri topics del dibattito politico, pubblico e privato. I temi chiave che secondo me rappresentano bene il 2009 sono tre.In primo luogo, una crescente e rinnovata attenzione nei confronti del cibo di qualità, testimoniata non solo dal mutato atteggiamento della gente sempre più alla ricerca di cibi genuini e rintracciabili, ma anche dalla notevole importanza che hanno assunto le comunità di consumo di cibo prodotto localmente negli Usa e le Indicazioni Geografiche in Europa, oltre al sistema delle DOP, IGP, STG. Per queste ultime, il 2009 è stato particolarmente significativo; oltre ad aver aumentato il fatturato, è aumentato anche il numero di nuove certificazioni di prodotti europei, che dimostra appunto l’efficienza di tale sistema, definito da Fischer Boel, commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, come un “sistema forte che la Ue deve preservare”.

In secondo luogo, la sicurezza alimentare, che con i vari scandali degli ultimi tempi ha attirato ancor più l’attenzione dei consumatori sull’argomento. Non a caso un film come Food Inc, un documentario che racconta la faccia sporca del cibo, proprio nella patria dell’obesità, ha fatto non solo discutere, ma soprattutto meditare gli americani. E molti sono stati gli “incidenti alimentari” descritti in alcuni articoli del NY Times e del Washington Post a proposito di gente ammalatasi gravemente perché contaminata dall’Escherichia Coli contenuto in alcuni prodotti, e molti i libri e gli atti di denuncia sulla pericolosità di alcuni cibi e metodi di coltivazione ed allevamento. Infine il cambiamento climatico; il vertice di Copenaghen è in corso senza grosse speranze di un risultato effettivo, con un’agricoltura che ha il doppio, scomodo ruolo, di causa ed effetto del problema. Il mio taccuino degli appunti si chiude, per ora, con queste parole, pensando ad un 2010 molto più complicato in fatto di cibo.

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