II trasporto incide sul prezzo finale dei generi alimentari e il consumatore paga le conseguenze.

Il caro benzina si fa sentire non solo quando andiamo al distributore per mettere carburante nella nostra auto. Il caro benzina impoverisce le tasche in modo assai più complesso e talvolta subdolo.
Le organizzazioni agricole Coldiretti e Cia hanno lanciato l’allarme: gli ennesimi aumenti di carburante vanno a incidere sul carrello della spesa delle famiglie italiane. Del resto nel nostro Paese quasi il 90% dei trasporti commerciali avviene «su gomma», il che significa che la fase trasporto incide pesantemente sul prezzo finale del prodotto per una quota che varia tra il 35 e il 40%. Secondo un recente studio un pasto medio percorre circa 2mila chilometri prima di giungere sulle nostre tavole (alla faccia del chilometro zero, verrebbe da dire!).

Con queste premesse non stupisce che la Coldiretti abbia calcolato per l’acquisto dei generi alimentari un aggravio annuo di ben 400 milioni dovuto all’aumento del carburante. Una cifra sbalorditiva che ha portato le organizzazioni agricole a chiedere l’introduzione di misure speciali per far fronte al problema che, prima ancora di colpire le finanze delle famiglie, devasta quelle delle aziende agricole. La soluzione? Per la Cia potrebbe essere l’applicazione di un bonus da garantire alle aziende agricole che, solo nel 2011, hanno dovuto sopportare un costo aggiuntivo di oltre 2 miliardi sempre in relazione al rincaro del carburante, cosa che ha provocato la chiusura di molte realtà e la sostanziale crisi di altre.
In tutto questo si assiste alla diatriba tra gli organismi professionali, agricoli e dei consumatori e l’Unione Petrolifera che, cicero pro domo sua, ha dichiarato che l’aumento del costo dei carburanti non inciderebbe sul relativo aumento dei trasporti e quindi, alla fine della corsa, sui prodotti. Una tesi interessante che meriterebbe un approfondimento.

Magari pubblico, visto che alla fine della fiera la vera vittima di tutti i meccanismi rimane sempre il consumatore. Ma il paradosso della vicenda è anche un altro; nonostante in questi anni l’agricoltura abbia virato al green investendo risorse e terreni per gli impianti solari, eolici e colture utili alla produzione di energia "pulita", il nostro cibo rimane ancora fortemente legato al petrolio. Una contraddizione che sarebbe interessante affrontare attraverso la nuova PAC perché altrimenti si rischia di parlare di aria fritta, anzi inquinata.

Programma «Frutta a scuola» L’Ue stanzia altri 20 milioni

Per prevenire e combattere l’obesità infantile da tre anni è attivo il programma europeo «Frutta nelle scuole». L’obiettivo è quello di sviluppare tra i bambini dai 6 agli 11 anni una capacità di scelta di consumo alimentare consapevole, promuovere una maggiore conoscenza delle produzioni ortofrutticole nazionali, sensibilizzare gli insegnanti e i genitori sull’importanza di una sana alimentazione. Nelle scuole vengono distribuiti prodotti ortofrutticoli freschi, privilegiando prodotti di qualità certificata (Dop, Igp, Biologici) e prodotti ottenuti con metodi di produzione integrata.
Nel corso di questi tre anni di vita del programma circa 3 milioni di bambini e 25mila scuole primarie hanno partecipato all’iniziativa, di cui circa 950.000 bambini e 5.500 scuole nell’anno scolastico 2011-2012. Un successo premiato dalla decisione dei giorni scorsi della Commissione europea di destinare all’Italia 20 dei 90 milioni di curo stanziati per la quarta edizione del programma. «Con questo ulteriore contributo sarà possibile realizzare una quarta annualità che consentirà di favorire ulteriormente l’educazione alimentare dei giovani, e sarà anche occasione di prevenzione perla salute delle nuove generazioni» commenta il direttore generale del Ministero delle politiche agricole Giampiero Sanna. Di questi periodi una buona notizia, in tutti i sensi.

Da domani a lunedì torna "Taste" a Firenze
ITALIA – Da domani fino a lunedi torna "Taste" a Firenze, la rassegna dedicata alle eccellenze dei gusto e dei food lifestyle ideata da Pitti Immagine. Un salotto glamour dove si danno appuntamento i migliori operatori internazionali dell’alta gastronomia e il vasto pubblico dei foodies. 250 aziende in esposizione, gli strumenti più innovativi dello chef e per chi ama cucinare, spazio vendita, l’arena culturale gastronomica di Davide Paolini e Fuori di Taste, programma off del salone che tocca i luoghi più esclusivi della città.

A Londra colpo di fulmine per “In Parma"
REGNO UNITO – Inaugurato a Londra "In Parma", il nuovo locale di Christian Pero, per far conoscere i prodotti DOP e IGP italiani nella capitale britannica. Un progetto che ha incontratosubito il favoredel pubblico, grazie alla scelta del posto, nella "centrai London", zona ricca di uffici pubblicitari che nelle serate del fine settimana diventa una delle mete preferite per cenare, dove il giovane imprenditore propone i grandi prodotti della food valley italiana, come Prosciutto di Parma DOP e Parmigiano Reggiano DOP, ma anche molte altre prestigiose denominazioni italiane.

Censis: ecco il giovane imprenditore agricolo

ITALIA – Un’indagine Censis-Eurostat rivela che sta prendendo forma una nuova figura di imprenditore agricolo laureato, il 51% con un’età inferiore ai 40 anni – un’età anagrafica indiscutibilmente bassa per il sistema agricolo nazionale – titolare di imprese emergenti, che predilige l’innovazione e politiche commerciali alternative abbinate a comportamenti manageriali e strategie moderne. Secondo le valutazioni operate dal Censis è in corso un ricambio generazionale dotato di visioni più ampie, finalmente con poteri decisionali.