È da un po’ di tempo che sto cercando di immaginare come sarà nel prossimo futuro quel luogo dove oggi tutti noi andiamo a fare la spesa che prende il nome di bottega, supermercato, GDO, discount. Come per tutte le cose che ci circondano, le evoluzioni e le trasformazioni sono repentine e spesso inaspettate. Così fra un po’, per forza di cose, anche la nostra cara vecchia spesa si dovrà “rigenerare” . Pensare a questo futuro è un esercizio difficile, perché occorre mettere insieme tanti elementi di un puzzle abbastanza complicato dal momento che alle dinamiche del cibo concorrono fattori di vario genere  che spaziano dalla dimensione globale a quella locale. La lista di questi fattori è lunga ed in continua evoluzione: la crisi economica generale e la riduzione della capacità di acquisto; l’aumento del costo delle materie prime agricole; il cambiamento del clima che modifica pesantemente l’assetto produttivo a livello internazionale in maniera molto casuale – alluvioni, monsoni, siccità sono diventati imprevedibili -; le malattie alimentari, come l’obesità; i fenomeni culturali; le religioni. Ed ancora molto altro. Qualche mese fa in un piccolo paesino della provincia di Siena, a Sovicille, la creatività e l’intelligenza di due giovani agricoltori, ha fatto “intravedere” meglio questo futuro. Una piccola bottega di 25 metri quadrati, con un mix di prodotti del luogo, i famosi “Km0“, cibi nazionali di qualità, per un massimo di 100 referenze e molta voglia di “aiutare” i clienti nell’acquisto. Una ricetta semplice che supera l’idea del mercatino, ancora troppo ancorata ad un concetto di sagra e di prodotti “troppo cari”. Questa iniziativa ha avuto subito un grande successo: vecchie e nuove generazioni hanno ritrovato la passione di fare la spesa in un luogo dove gli schemi  classici del consumismo sono stati abbattuti; tutto all’insegna della qualità e di un prezzo realmente commisurato a ciò che si compra. Come sempre il futuro nasce dove meno te lo aspetti!