Mosse lungimiranti quelle attuate da McDonald’s Italia in questi ultimi anni. Dai panini con i prodotti DOP e IGP fino ai progetti per uno sviluppo “sostenibile”. Insomma la multinazionale americana si sta muovendo nel migliore dei modi per mantenere alti livelli di business conciliando il tutto con logiche di qualità e di rispetto ambientale, come dimostra l’intervista a Roberto Masi, A.D. di McDonald’s Italia, pubblicata dall’Economy e riportata sotto.
“Riutilizzo dell’olio usato in cucina come motore dei generatori, combinazione dei sistema microeolico con quello fotovoltaico nell’illuminazione dei parcheggi, così da funzionare con il sole durante il giorno e con il vento durante la notte, sospensione dell’aria condizionata quando la temperatura esterna è sufficiente, impianti frigoriferi di nuova generazione che permettono un risparmio energetico dal 16% al 28%, colonnine di ricarica delle auto elettriche, assolutamente gratuite”. Roberto Masi, amministratore delegato di McDonald’s Italia, alla vigilia dell’inaugurazione del primo ristorante «verde» della catena a Lainate (Mi), spiega a Panorama Economy le ragioni strategiche di questa svolta verso i temi dei risparmio energetico e del riciclo. “Non è certo un esercizio di stile, ma l’espressione più diretta e immediata del nostro impegno a contribuire in modo significativo alla riduzione degli sprechi di energia e risorse lungo tutta la filiera: dagli allevamenti al ristorante. Il nostro obiettivo è essere, tra 50 anni, la multinazionale più all’avanguardia e più sensibile al mondo in cui viviamo” dice. “Realizzare questa versione “verde” di McDonald’s è costato il 20% in più rispetto al classico allestimento di un nostro ristorante e il break even, fissato solitamente in sei anni, si allunga in questo caso almeno di un anno”. Dopo una prima fase di test, si vedrà quali soluzioni possono essere applicate subito negli altri ristoranti e quali invece dovranno richiedere più tempo.