Una mattinata per parlare con gli attori del distretto agroalimentare mantovano, uno dei più importanti distretti italiani, in occasione del road tour che abbiamo organizzato in Italia con EXPO SPA, Banca MPS e Fondazione MPS. Accanto a me, tra gli altri, il giornalista di Italia Oggi Luigi Chiarello, moderatore dell’incontro e l’assessore provinciale Maurizio Castelli; uno di quelli che ci crede, uno di quelli che parla perchè vive sul “campo” la nostra agricoltura. Incontri sempre più rari questi.

 

La visione che Mantova ha dell’Expo è pragmatica e permeata di quella consapevolezza che solo un territorio forte delle sue eccellenze agroalimentari può avere. Questa impressione è stata confermata dallo stesso assessore Castelli che ha tenuto a precisare che Mantova “fa quantità e qualità nel pieno rispetto delle regole”.  Ovvero il 28% della produzione del Grna Padano DOP, il 17% della produzione e macellazione nazonale di suini, il 10% del melone, 11% del Parmigiano Reggiano DOP. Sulla stessa linea anche il dottor Luigi Piazza, responsabile dell’area Nord Est del Gruppo MPS, che nel suo discorso introduttivo si è subito mostrato convinto delle potenzialità del distretto agroalimentare mantovano.

 

Ma la situazione generale del settore rurale italiano come si presenta?

Chiamato a rispondere a questa domanda ho ritenuto doveroso sottolineare la differenza tra lo scenario internazionale e quello italiano. Società multinazionali stanno infatti acquistando aree sempre più vaste da destinare alla produzione agricola e ciò testimonia l’importanza che il settore riveste in campo internazionale. In Italia invece, si mantiene una percezione sbagliata dell’agricoltura, raccontata per gli scandali o il folclore, oppure per il presunto e insanabile dualismo fra produzione alimentare industriale e produzione di qualità o di nicchia.

 

Mantova come eccezione

Nel presentare il progetto di Expo 2015, Fabrizio Grillo, che dell’esposizione milanese è uno dei responsabili, ha sottolineato come Mantova sia stata una delle prime città a sottoscrivere un protocollo d’intesa con Expo 2015 dimostrando così l’attenzione delle istituzioni locali al tema “Nutrire il pianeta”, attorno a cui si articolerà Expo 2015.

 

Una realtà dinamica
Durante la conferenza ho avuto l’occasione di incontrare Paolo Carra, Presidente del Consorzio Latterie Virgilio, una realtà produttiva importante nel territorio nazionale e Paolo Voltini, presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro. Presentato così dice poco, ma Voltini è uno che lavora e gestisce marchi come POMI, POMITO, con oltre 2500 aziende associate e che ha proposto con la fermezza di chi conosce ed è sicuro del proprio lavoro, di considerare il modo di produrre italiano come “volano” di penetrazione nei nuovi mercati. Qualità, servizi, innovazione, cooperazione, grandi dimensioni, OGM free e 100% italiano sono le scelte fatte proprie dal Consorzio di Voltini, con riscontri positivi. Importante e utile anche lo scambio di idee con Maurizio Ottolini, uomo di esperienza del mondo cooperativo agricolo, che è stato  anche uno dei fautori e promotori di Agrisviluppo la Merchant Bank del Gruppo MPS che opera prevalentemente nel nord est partecipando come socio di capitale in diverse società agroalimentari. Parlare con loro mi ha dato un’ennesima dimostrazione di quanto sia dinamica la realtà del distretto rurale  mantovano.

 

L’agricoltura come risorsa da non sostituire

Il comparto agricolo è sentito quindi come un bene insostituibile. A precisarlo è stato Bruno Fortichiari, del Gruppo MPS, che, affrontando il tema delle energie rinnovabili, ha ribadito la necessita di praticare questa fonte energetica in modo non non sostitutivo ma bensì di supporto alle produzioni tipiche del territorio.

 

L’Italia dei distretti come risorsa che può creare sviluppo

Un incontro utile per conoscere dal vivo, in  un momento di crisi economica generale, chi vive e lavora in trincea. Le parti vive dell’agricoltura italiana sono proprio queste realtà, che si vogliono attrezzare per essere “un possibile modello verso Expo 2015”, come ha tenuto a sottolineare l’assessore Castelli in un documento, scritto di suo pugno, riassuintivo della giornata mantovana.
Mi convinco sempre più che attraverso idonei strumenti, e con un po’ più di interesse della politica a risolvere questioni che ormai sono diventate “stantie”, l’Italia dei distretti è una risorsa che può creare nuovo sviluppo.