CORRIERE DI SIENA

 

“Street Food Heroes – Guida al miglior cibo di strada italiano”, edita da Gribaudo-IF idee editoriali Feltrinelli, è tra i 15 libri più venduti della settimana in tutta Italia. Ed il suo autore è un personaggio senese molto conosciuto, Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, già consigliere del Ministero dell’agricoltura. Il volume è la sintesi del viaggio fatto da Rosati lungo lo Stivale durante la registrazione delle puntate di Street Food Heroes, l’innovativo programma televisivo andato in onda sulle reti Mediaset. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, la guida racconta centinaia di locali “da strada”, tra paninari e piccoli negozi in cui la genuinità dell’artigiano è il vero successo di quel mangiare simbolo fortemente identificativo dei territori e delle tradizioni locali, che traccia un vero e proprio itinerario del gusto on the road. Veri protagonisti della guida sono i 136 locali recensiti in base a dei criteri ben definiti come la qualità delle materie prime, la tipicità dei prodotti, la tradizionalità delle ricette o il pizzico d’ingegno degli street chef pieni d’inventiva. La scheda completa di ogni locale della guida comprende anche foto e curiosità, oltre alle informazioni sulla storia e le ricette dell’offerta gastronomica, preziosissime ai potenziali street traveller. All’accurata selezione di questi locali si aggiungono le segnalazioni di altre 240 realtà di cibo di strada italiano, che vanno a completare il quadro del top street food nostrano. Ed ovviamente sono presenti anche locali senesi, particolari, ottimi. Per certi versi una vera e propria scoperta del gusto, alternativo alla formalità tradizionale dei ristoranti. L’altra novità apportata al mondo delle guide enogastronomiche consiste proprio nella valutazione finale: “La mia idea era quella di riuscire a far vedere come nascono le guide dedicate al cibo, mostrando cosa c’è dietro al prodotto finale. A differenza di altre pubblicazioni – racconta l’autore – nella mia Guida ho preferito fornire una valutazione dei locali recensiti, seppur nella consapevolezza che quando si parla di gastronomia di strada, la formulazione di un giudizio deve tener presente un accresciuto numero di fattori rispetto alla ristorazione tradizionale.”