In periodi di crisi ognuno cerca di cavarsela come meglio può. E così anche per le multinazionali è tempo di inventarsi qualcosa per non veder andar giù le loro vendite. Le ricerche in cui hanno investito recentemente le varie aziende del food & beverage di tutto il mondo hanno portato all’identificazione di un nuovo target di consumatori, quello contraddistinto dall’escapismo, termine con il quale si indica la tendenza a fuggire dalla realtà e a scappare dai problemi; un “sentire” che crea ansia e angoscia. E per ogni target che si rispetta, subito pronta una serie di prodotti ad hoc: bibite e chewing gum calmanti, cioccolata da sniffare invece che da mangiare, per avere solo il piacere senza il “dispiacere” di ingrassare e spezie che danno il sapore del pollo arrosto comprato in rosticceria.
Con tutto ciò sarebbero in arrivo in Europa il 13% di prodotti in più che vanno ad aggiungersi alle già 47 mila referenze presenti nei nostri supermercati. Sicuramente tornare a fare spesa alla bottega di quarant’anni fa è ormai impossibile, ma credo che 47mila prodotti siano assolutamente eccessivi e che soltanto un’esigua percentuale di essi sia veramente utile a chi li acquista!