Panforte e Ricciarelli di Siena IGP , due storiche produzioni dolciarie che rappresentano oltre due milioni di euro alla produzione nel 2015, saranno al centro della tavola rotonda con le istituzioni del territorio  “Tutela e Promozione dei dolci senesi “ , che si svolgerà il 7 marzo a Siena organizzata da Co.Ri.Panf., sigla unitaria dei “Comitati promotori delle IGP Ricciarelli e Panforte di Siena”, in collaborazione con la Camera di Commercio di Siena, coinvolgendo le istituzioni nell’individuazione delle soluzioni più idonee a trasformare questi prodotti in occasioni di crescita economica per il territorio e il suo tessuto imprenditoriale.

 

“Ricciarelli di Siena e Panforte di Siena – conferma Corsino Corsini, Presidente di Co.Ri.Panf. – sono due Indicazioni Geografiche Protette relativamente giovani, conseguite dalle imprese dolciarie della Provincia nel 2010 e nel 2013, e da poco entrate in regime di produzione certificata. Nel 2015 abbiamo raggiunto i 2,15 milioni di euro di valore alla produzione (oltre 160 tonnellate), mentre il valore al consumo supera i 3 milioni di euro” . Sono cifre ancora contenute che tuttavia cominciano a risaltare tanto nella sezione “Altre Categorie” del recente Rapporto 2015 ISMEA-Qualività (12 milioni di euro di fatturato complessivo per una lunga serie di indicazioni geografiche di piccole dimensioni e di vari settori, dal pesce alle spezie, dal pane alla pasta), quanto all’interno dell’industria dolciaria dei prodotti da forno della Toscana (intorno ai 140 milioni di euro).

 

Si potrebbe fare di più? “Dobbiamo essere ambiziosi – afferma Corsini. Il modello in Italia per tutte le DOP e le IGP, per tutto l’agroalimentare di qualità, non può che essere il Grana Padano DOP, con suoi 1,36 miliardi di euro di valore alla produzione”. Si tratta di una meta irraggiungibile? “Non credo. Anzi, è il Governo a indicare la meta. Il Ministro Martina recentemente si è dichiarato convinto che l’Agroalimentare italiano possa raggiungere in 5 anni i 50 miliardi di export, rispetto ai 34 attuali. I Ricciarelli di Siena e il Panforte di Siena IGP possono dare il loro contributo al raggiungimento di questo obiettivo, creando occupazione e sviluppo sul territorio. Ma ciò è possibile soltanto a determinate condizioni”.

 

Corsini ha idee precise in proposito. “il Grana Padano o il Prosciutto di Parma non avrebbero potuto essere dove sono se regolamentazione e istituzioni non ne avessero sostenuto la crescita nel tempo.Oggi il pubblico lamenta carenza di fondi per incentivare l’iniziativa privata e chiude le agenzie deputate alla promozione. Certo piccole imprese come quelle che producono Panforte e Ricciarelli di Siena debbono oggi più che mai mettersi insieme e sforzarsi di promuovere congiuntamente IGP costate sacrifici e lunghe attese. In questo sforzo però le istituzioni non possono adesso lasciare sole le aziende”.

 

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