È in pieno svolgimento la cinquantesima edizione del Vinitaly, la grande vetrina internazionale del vino italiano, che festeggia questo importante anniversario in un momento storico che sembra segnare una grande evoluzione e lo fa presentando al mondo il primo testo unico di norme che regolano tutto il settore del vino, appena approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera il 6 aprile. Toccherà al Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina illustrare come, ancora una volta, il comparto abbia saputo rinnovarsi per rispondere alle nuove sfide. "Il testo unico – ha dichiarato il Ministro Martina – è uno strumento fondamentale della strategia di rafforzamento del vino italiano e del percorso di semplificazione burocratica che stiamo portando avanti. È stato fatto un lavoro importante di sintesi e di innovazione". Un momento che porta con sé l’opportunità di migliorarsi, come trent’anni fa quando il caso del metanolo ci ha dato la spinta per crescere, per fare qualità e innovare.

 

In questa fase due elementi sembrano avere una funzione strategica per compiere una nuova evoluzione. Il primo riguarda la capacità delle imprese di portare il nostro vino di qualità nel mondo garantendo alle nostre etichette il giusto valore attraverso politiche di promozione "globali". Il secondo aspetto appartiene alla sfera pubblica e riguarda l’alleggerimento di adempimenti e oneri alle imprese attraverso lo snellimento burocratico.

 

Sul primo punto potranno risultare fondamentali le misure finanziamento messe a disposizione delle imprese da Europa e Governo italiano con le misure Ocm vino, Regolamento Ue 1144 e Piano di straordinario di internazionalizzazione del made in Italy. Ma anche attraverso la “nuova” frontiera dell’e-commerce che proprio al Vinitaly  vede il mondo del vino italiano avvicinarsi ancora grazie al progetto Mipaaf "World Wine Web", uno spazio organizzato in workshop con gli esperti dei Giganti digitali per fornire alle aziende gli strumenti utili per affrontare le nuove sfide del mercato online.

 

Il secondo aspetto è legato proprio all’approvazione del testo unico del settore vino, 89 articoli che presentano aspetti molto tecnici ma che nell’insieme introducono alcune novità sostanziali. "Un testo che semplifica il settore e innova – ha affermato Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera. Snellimento burocratico, alleggerimento per gli adempimenti dei produttori, allineamento ai processi di produzione enologici europei, riconoscimento del vitigno autoctono nazionale sono tra i punti cardine della legge. Ancora una volta la normativa del settore enologico si dimostra all’avanguardia rispetto agli altri comparti dell’agroalimentare, viene infatti introdotto il ‘ravvedimento operoso’ che permetterà di normalizzare alcune irregolarità, beneficiando della riduzione delle sanzioni; mentre il vino ed i territori viticoli entreranno a far parte del patrimonio naturale, culturale, gastronomico e paesaggistico italiano".

 

Un provvedimento che porta con sé buone notizie nel merito, ma anche nel metodo con cui ha, nel tempo, ha preso forma. "Il nuovo testo unico del vino ha avuto finalmente il via dalla Commissione agricoltura della Camera dopo due anni intensi di lavoro condiviso con tutta la filiera – ha commentato Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico. La speranza è che si arrivi all’approvazione definitiva, nei tempi più rapidi possibile".

 

Il cinquantesimo compleanno del Vinitaly  è anche la festa di tutto il mondo enologico italiano che in questi anni  ha saputo crescere – non solo in termini numerici ma anche qualitativi – ed ha portato al Paese molte soddisfazioni. Le incertezze economiche dei mercati esteri, su cui si è appoggiato lo sviluppo del settore, e l’evoluzione dei Paesi concorrenti dovrebbero spingere le aziende  ad un approccio più evoluto e stabile nelle attività di internazionalizzazione che restano la chiave del successo. Personalmente resto convinto che serva anche molto dinamismo.