Un altro tassello si aggiunge alla diffusione planetaria di prodotti Dop (a denominazione d’origine protetta) e Igp (a indicazione geografica protetta). Dopo Colombia e Cina, anche la Svizzera, mercato non da poco, ha siglato con l’Unione europea un accordo per il reciproco riconoscimento delle indicazionigeografïche agroalimentari. Il patto, chegarantisce protezione reciproca dei prodotti agricoli e alimentari, ora è in attesa del via libera definitivo di consiglio e parlamento Ue. Sotto il suo ombrello bilaterale ricadono tutti i prodotti registrati fino al 15 settembre 2009; cioè le 800 indicazioni geografiche (IG) registrate dalll’Ue prima di quella data, più venti prodotti registrati in Svizzera. L’intesa non è l’unica di questo genere tra Svizzera e Unione. Anzi, si aggiunge a un patto di protezione reciproca di vini e i liquori in vigore dal giugno 2002. I due accordi, però, sono complementari. Insieme costituiscono un quadro di riconoscimento reciproco dell’intera gamma di indicazione geografiche del commercio agricolo. Tra i venti prodotti svizzeri riconosciuti dall’Unione

Spiccano la spezia Munder Safran Aoc, i formaggi Gruyère Aoc, la Raclette du Valais Aoc, la Tete de Moine Aoc, Vacherin Fribourgeois Aoc, gli ortofrutticoli Poire à BotziAm, Cardon épineux genevois Aoc, i prodotti a base di carne Saucisse d’Ajoie Igp, Saucisson Vaudois Igp, Vicende Séchée du Valais Igp e il prodotto da fórno Pain de Seigle Valaisan Aoc. Per Paolo De Castro », Presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo e della Fondazione Qualivita, questi riconoscimenti del sistema europeo delle denominazioni in Colombia, Cina e Svizzera «non garantiscono solo i prodotti cinesi, svizzeri o colombiani nel mercato Ue, ma soprattutto garantiscono i prodotti Dop, Igp e Stg europei nei mercati cinese, svizzero e colombiano». E il Segretario Generale Qualivita, Mauro Rosati avverte: «L’Italia da questi accordi esce rafforzata». Con il riconoscimento delle denominazioni in mercati come quello svizzero e cinese, finora preclusi, si potrà incrementare l’export agroalimentare».