Il Secolo XIX


Si chiama “Street Food Heroes” ed è una guida al miglior cibo di strada italiano. Dalla pizza a portafoglio al trapizzino, dalla piadina cracker alla polenta alla spina, nel libro sono racchiuse tutte le eccellenze italiane tra materie prime di qualità, appassionati street chef e ricette tradizionali e innovative. Una sorta di di vademecum su dove rivolgersi, in tutta Italia, se si cercano specialità da gustare in mezzo alla strada. O, nel caso della riviera savonese, nel caruggio.

 

Il cibo da strada fa parte del più ampio fenomeno del cibo informale, un settore che, nei Paesi in via di sviluppo, rappresenta una delle strategie adotatte per provvedere ai propri bisogni alimentari. Negli ultimi anni il cibo da strada è stato rivalutato e molto spesso è abbinato a specialità sfiziose, da gustare mentre si va a spasso o da trasportare sotto l’ombrellone e spizzicare in riva al mare.

 

Sono due i locali della nostra provincia che hanno catturato l’attenzione e sono stati recensiti (130 le recensini totali) da Mauro Rosati, l’autore della guida; entrambi hanno ricevuto votazioni lusinghiere. Uno si trova tra le viuzze del centro storico di Celle Ligure, l’altro nel rione di San Nazario a Varazze. Il primo è la pescheria friggitoria “Franca Stelin”, nel caruggio di Celle, che l’autore definisce un “locale dalla doppia anima”.

 

“Da un lato un’ottima pescheria, dall’altro una friggitoria in cui scoprire prodotti appena fritti e buonissimi – si legge nella recensione -. La proprietaria di questo locale è Ines Giacchero, instancabile e gentilissima cuoca, che “ama” raccontare i propri prodotti e è sempre pronta a dare consigli su come prepararli.”

 

Lo street food della casa per eccellenza è il fritto misto di pesce, servito in pratiche vaschette take away con tanto di kit che prevede posate, sale e tovaglioli. Gamberi, triglie, calamari e “pesciacci” (pesci apparentemente senza nome) sono gli ingredienti principali del piatto, che varia nel contenuto a seconda della materia prima disponibile al momento nella pescheria. Ines propone ai suoi clienti affezionati anche seppie in umido, buridda di stoccafisso, frittelle di baccalà, zuppa di pesce, paella e calamari ripieni.

 

Il secondo locale savonese recensito dalla “Guida al miglior cibo di strada italiano” è la pasta fresca Vallerga a Varazze. “Basterebbero i profumi del locale, tipici della cucina ligure – scrive Mauro Rosati – a rendere questo luogo la meta perfetta di un viaggio gourmet. Qui trovate Stefania e Francesco Vallerga con i genitori, pronti a offrire ravioli, pansotti, tagliatelle e maltagliati.”

 

La pietanza della casa che ha più catturato l’attenzione dell’autore è il polpettone “Cu a camixia”: pasta sfoglia, patate lesse, fagiolini di rigorosa produzione locale, maggiorana, grana padano e un filo d’olio. Il tutto legato dalle uova. 

 

“Gustatelo seduti sulle panchine del lungomare, con una splendida vista sulla spiaggia – conclude Mauro Rosati -. Popizze, sgagliozze, gniummareddi, strazzata, ciarimboli, miaccia miassa, puccia, maritozzo, tigella, tiella. Già ascoltando il suono di queste parole si intuisce che il cibo di strada italiano è una musica diversa da quella della classica gastronomia; mai scontato, bello, invitante e soprattutto colorato. Il cibo povero della Penisola nasce come necessità, ma poi, attraverso il genio italico, si trasforma in vera e propria arte.