Sgocciolanti sughi e salse, trasudanti oscuri formaggi fila e fondi. Sublimi bombe alimentari: esplosivi candelotti di grassi saturi, roba da guerrieri della notte. Wiirstel curvi come parentesi intorno a serate aperte da una fetta di cocomero e chiuse da una brioche calda passata sotto la serranda di un panettiere. Poi sono arrivati i gourmet. E il cibo di strada è diventato chic. Malfamati e sospetti, i panini e i cartocci, coatti gastronomici appostati all’angolo come teppisti, sono stati all’improvviso riabilitati. E la risposta atomica agli snob della cucina molecolare è stata redenta, come certe ragazze da marciapiede, in una sorta di Pretty Wontaan alimentare.
Celebrata da autorevoli guide con le ricette degli chef, esaltata e mappata su siti Internet e blog, la specialità take-away trova ogni giorno nuovi Principi Azzurri da Gambero Rosso. Pronti a darle un contorno di rispettabilità. Tra i più impavidi c’è Mauro Uliassi, due stelle Michelin, ideatore di uno Streetfood Camper che propone alta cucina on the road: dal trapizzino (un po’ picca, un po’ tramezzino) di pollo alla cacciatora, ai bomboloni caldi formato mignon. Qualcuno si ferma e rinuncia alle ruote, come Giuseppe Zen con il suo Mangiari di Strada, ristorante-capannone alla periferia di Milano che propone solo piatti mordi e fuggi. Fritti, bagel, panzerotti. Un dessert? Alain Ducasse ha aperto a Parigi Choux d’Enfer, patinato chiosco di design che sforna bignè riempiti al momento. Lo street food ha persino trovato la via per arrivare in tv. Tra un 41aslerChefe l’altro spuntano format come Unti e bisunti (Dmax), tiri programma in cui chef Rubio, tatuatisssimo cuoco-rugbista, gira con una cucina a rimorchio per sfidare paninari e venditori ambulanti. Nasce un nuovo genere, il travel cooking show, con le battaglie itineranti di Street Food Heroes (Mediaset), singolare talent dedicato al cibo di strada e ai suoi supereroi. “Una riscoperta che si deve soprattutto ai giovani, al passaparola e ai social network”, teorizza il critico gastronomico Mauro Rosati, autore di una poderosa Guida al miglior cibo di strada italiano (Gribaudo).