È il peggior danno insieme all`evasione.
Stati generali a Milano per una nuova strategia L`economia italiana è schiacciata da due enormi problemi. Da un lato il «sommerso», la corruzione e l`evasione fiscale che ci privano di immani risorse. Dall`altra la contraffazione e le innumerevoli forme di pirateria che assediano il nostro sistema produttivo. Mentre sul primo fronte qualcosa si sta muovendo, la solitudine delle imprese davanti alla competizione «dopata» è sempre più evidente, non solo sul mercato estero ma anche su quello interno. Molti sono i settori economico-produttivi italiani colpiti da questo fenomeno, dall`abbigliamento alla meccanica, all`arte, al design ed altri. Il lavoro che sta portando avanti in questo ambito il Cnac, Comitato Nazionale Anticontraffazione, è una sorta di rivoluzione copernicana come ci spiega la presidente Daniela Manini: «Creare una vera e propria cabina di regia per non disperdere le risorse e per dare delle linee guida che aiutino a combattere questa problema. Gli Stati Generali sulla lotta alla contraffazione, che si terranno il prossimo lunedì a Milano, serviranno proprio a dare una visione strategica nuova per il settore».

Il comparto che, in questo momento, più risente della contraffazione è sicuramente l`agroalimentare, in cui il fenomeno si manifesta soprattutto attraverso l`agropirateria e l`italian sounding. Questi ultimi rappresentano un giro d`affari di circa 60 miliardi di euro a livello mondiale, 22 miliardi in Europa e 296 milioni a livello nazionale. Da molto tempo si dibatte sulla necessità di creare un quadro legislativo che possa combattere e prevenire questa pratica sleale e dannosa; ma pochi sono stati i risultati realmente efficaci. Tra i vari tentativi legislativi, messi in atto a livello nazionale, europeo ed internazionale, non solo non si è giunti ancora ad una piena tutela delle produzioni a denominazione di origine, ma si è generata tanta confusione che di certo non aiuta a trovare una via d`uscita in un ambito già confuso di suo, dove inizia a risultare difficile la distinzione tra un prodotto contraffatto e quello vero. Con il risultato che a perderci sono le imprese e i consumatori.

A livello internazionale, le trattative in seno al Wto sono ormai ferme da anni, soprattutto a causa delle divergenti posizioni tra i diversi Paesi. L`Unione europea, che pur è all`avanguardia nel mondo per quanto riguarda il settore alimentare e agroalimentare, non è ancora riuscita a produrre una normativa in grado di proteggere i prodotti europei dalla concorrenza sleale. Una novità sembra però giungere dal recentissimo «pacchetto qualità», che introducendo la protezione ex-officio offre delle regole più esplicite a tutela del settore, anche se ne demanda l`applicazione, e quindi l`efficacia, alla capacità e volontà degli Stati membri.

Per quanto riguarda l`Italia, a livello operativo negli ultimi anni si è intensificata l`attenzione nei confronti di comportamenti sleali di questo genere, grazie soprattutto al lavoro delle Forze dell`Ordine preposte a tale attività . Ne sono un esempio i Nac (Nucleo Antifrode dei Carabinieri), che proprio in questi giorni hanno festeggiato i 30 anni della loro costituzione e che solo nel corso del 2012 hanno sequestrato circa 3.900 tonnellate di prodotti agroalimentari per un valore di 5,9 milioni di euro; ma anche il Corpo forestale, i Nas e l`Icqrf. L`Italia è uno dei Paesi che nel contenzioso europeo sul «Made in» e sulle etichette, ha sempre sostenuto l`importanza di questi ultimi per la tutela dei prodotti che sono espressione del patrimonio di qualità italiano. Alcuni tentativi legislativi sono quindi andati in questo senso, come ad esempio la normativa nazionale a tutela dell`olio di oliva.

Appare quindi evidente che c`è un urgente bisogno identificare un percorso articolato e organico sulle azioni da intraprendere per contrastare il fenomeno, dando priorità alla necessità di fare chiarezza, di armonizzare le varie iniziative legislative in materia, creando una normativa unica, almeno a livello europeo. Su questo tema anche il Ministro Mario Catania, intervenuto ad una iniziativa della Confederazione italiana agricoltori, è stato molto chiaro: «la più efficace iniziativa politica che il governo può intraprendere per rilanciare l`economia è quella di combattere seriamente l`illegalità dilagante nel Paese». La contraffazione è fuori di dubbio una delle più forti illegalità di questo Paese.

È ora di agire.