Una guerra civile sfiorata e ventuno milioni e mezzo di persone che stanno affrontando una grave crisi umanitaria. Questa la situazione in Costa d’Avorio, descritta in modo particolareggiato da un recente reportage di The Nation. Il Paese africano, regno del cacao, è ancora stretto tra le morse di un conflitto tra i sostenitori dell’ex presidente, ora agli erresti, Laurent Gbagbo e quelli del neo eletto Alessane Ouattara. Come se non bastasse l’economia già fragile della Costa d’Avorio, basata sul cacao, è resa ancor più debole dall’intervento dei giganti dell’industria agroalimentare mondiale che sfruttano i coltivatori locali per ottenere il dolcissimo oro bruno a prezzi bassissimi. Questa pressione straniera sul sistema economico ivoriano crea ancor più povertà ed alimenta i conflitti interni del Paese. Insomma la vecchia logica del profitto da perseguire senza guardare in faccia niente e nessuno continua a dominare…ed occorre davvero fermarsi a pensare, perché mentre noi compriamo una barretta di cioccolato in Costa d’Avorio si combatte per il pane.