Ricevo e pubblico volentieri dopo una lunga conversazione con Roberto Colla, un appunto sullo stato della castanicoltura italiana, ormai quasi al collasso per l’invasione di un cinipede.

E’ un regalo che arriva dalla cina. Come sempre porte aperte a tutti, anche agli insetti.

 

Associazione Castanicoltori Vallecimina

Oggi l’attenzione verso la difesa della castanicoltura è rivolta essenzialmente all’emergenza Cinipide Galligeno del Castagno, proveniente dalla Cina, che ha fatto la sua prima comparsa ufficializzata nella regione Piemonte nel 2002 e nei Monti Cimini (Lazio) nel 2005. L’insetto ha ormai colpito tutte le regioni italiane a vocazione castanicola, Toscana compresa, rappresentando pertanto un vera emergenza, tanto da essere posta al centro dell’approfondimento e dibattito da parte del tavolo del castagno, aperto presso il MIPAF. Il contrasto a tale pernicioso insetto non è fino ad oggi possibile in quanto non esite alcun prodotto chimico in grado di debellarlo. La lotta invece viene effettuata con un antagonista naturale proveniente anch’esso dal Giappone, conosciuto con il nome di Torymus Sinensis. Esiste anche una ricerca scientifica sugli antagonisti naturali condotta dall’Università di Perugia (prof. Carlo Ricci), promossa e sostenuta dall’Associazione Vallecimina.

La Commissione Europea risulta interessata al problema.

Il cinipide, seppur presente già dal 2005, solo quest’anno ha fatto la sua grande comparsa arrecando un danno alla produzione che, in media, supera il 95% del prodotto.

In questa situazione i primi a farsi interprete fin dalla metà di agosto siamo stato noi, cui hanno fatto seguito gli otto comuni interessati che hanno chiesto la calamità naturale.

Posizione questa non condivisa dalla vallecimina, perché riteniamo che aggiunga il danno alla beffa, in quanto,laddove dovesse essere riconosciuta, cosa che riteniamo impossibile, liquida somme irrisorie.

Il danno, tra perdita di produzione ed indotto economico, supera i 15 milioni di euro per l’intera area dei Monti Cimini.

Questo cinipide, più piccolo di un moscerino, si riproduce per partogenesi, ha un solo ciclo annuo, ed ha inizio tra giugno/luglio, con l’uscita dalla galle e la deposizione delle uova nelle gemme in ogni tipo di castagno, sia giovane che vecchio, sia innestato o selvatico.

Il ciclo ha inizio con la deposizione delle uova e continua nella primavera successiva con la formazione delle Galle, ciascuna  delle quali ospita da 5 a 40 insetti. Sfarfalla dalla metà di giugno a quella di luglio ed ognuno di questi insetti colloca dalle 100 alle 200 uova. Da qui la velocità di espansione, veramente impressionante. Il danno alla produzione si verifica, poiché la nascita e l’evolversi della Galla sottrae linfa alla pianta e quindi impedisce la nascita dei ricci e/o la non fertilità degli stessi, portando la pianta non alla morte diretta, ma al suo indebolimento e quindi la rende esposta agli attacchi di malattie della pianta e del frutto.

Da qui il crollo della produzione.

 

Roberto Colla

Presidente

 

Associazione Castanicoltori Vallecimina

via del Torrione, 5- 01030 Vallerano (VT)

0761 751949