Pomodori che arrivano dalla Cina, formaggio che viene prodotto in Romania, Mozzarelle tedesche, olio 100% italiano fatto da multinazionali estere…insomma l’origine del cibo che popola le nostre tavole è sempre più incerta ed il consumatore può essere tratto in inganno. Ci sono però dei piccoli aiuti che i produttori, i supermercati e le aziende di distribuzione ci forniscono per evitare sorprese. Il cibo, infatti, può essere “tracciato”, basta saper leggere un’etichetta e saper scegliere i prodotti che espongono marchi in grado di dare forti garanzie. Insomma conoscere la provenienza di ciò che mangiamo è importante e forse non impossibile; l’articolo pubblicato questa settimana su Donna Moderna e riportato in allegato, spiega come orientarsi nella giungla dei protti alimentari, tra falsi claim ed etichette criptiche.